Giuseppe Della Valle - Centravanti - al Bologna dal 1916 al 1931


Giuseppe Della Valle - Centravanti - al Bologna dal 1916 al 1931

Descrizione

Beppe Della Valle, bolognese del 1899, centravanti. Al Bologna dal 1916 fece poi parte dello squadrone "che tremare il mondo fa" in veste di capitano. Pioniere del calcio, venne definitivamente impostato come centravanti da Vittorio Pozzo alle O Geppe Della Valle, bolognese del 1899, centravanti. Proveniente da famiglia importante, laureato Ingegnere, fu il primo giocatore purosangue bolognese della storia del Bologna FC. Al Bologna dal 1916 fece poi parte dello squadrone "che tremare il mondo fa" in veste di capitano. Nel Bologna ereditò la fascia da capitano dal compianto Angelo Badini ed attorno a lui crebbero i vari Schiavio, Muzzioli, Baldi . I suoi duetti con Anzlèin Schiavio rimasero a lungo scolpiti nella memoria; l'allenatore Felsner di lui diceva: "Se Geppe si mette in testa di fare gol, lo fa". Pioniere del calcio, venne definitivamente impostato come centravanti da Vittorio Pozzo alle Olimpiadi di Parigi del 1924, fu grazie al vecchio tecnico che Geppe fu liberato dalla prigionia in un campo di concentramento tedesco, durante la seconda guerra mondiale. Forte, serio, robusto, Della Valle divenne l'icona del Bologna anni '20. Due scudetti conquistati (1925 e 1929) più uno non assegnato nel 1927 quando il Bologna giunse secondo dietro al declassato Torino. Difficile dire con esattezza quante partite abbia giocato con il Bologna, quelle accertate sono 208 con 103 reti riconosciute (alcune fonti parlano di 130 reti). 17 presenze e sei reti anche in Nazionale. Era peraltro presente allo Stadio Littoriale quando l'Italia pareggiò con la Spagna di Zamora l'incontro inaugurale. Della Valle ebbe anche due fratelli entrambi giocatori del Bologna, Guido e Mario. Il più grande apprezzamento lo fece Genovesi, suo compagno di squadra con il quale non si parlava per antichi dissapori, che lo definì insostituibile, richiedendo al gerarca Arpinati di farlo ritornare dopo il suo trasferimento all'Istituto Case Popolari (era Ingegnere), avvenuto nel 1927. Arpinati accontentò Genovesi, facendo ritornare Della Valle (che continuò a giocare più da suggeritore che non da punta) e l'anno successivo il Bologna vinse il suo secondo scudetto. Fra le sue numerose segnature alcune vanno obbligatoriamente ricordate: * la rete che fece vincere il Bologna a Genova nella gara di ritorno del famoso spareggio nel 1925; * le tre marcature che regalarono il primo scudetto contro l'Alba di Roma; il gol segnato al mitico portiere spagnolo Zamora nell'incontro inaugurale dello Stadio Littoriale nel 1927; i 5 centri in un'unica partita contro il Milan, battuto 8-0 nel 1922; Giocò la sua ultima partita il 26 aprile 1931 a Bologna contro il Genoa; finì 1-1 e la marcatura rossoblu portò la sua firma; in porta nel Genoa giocava Bacigalupo, altra sua "vittima" illustre. Come Schiavio smise di giocare a 32 anni, ma continuò a prestare la propria esperienza al Bologna per lunghissimi anni, sostituendo anche l'allenatore Nagy, nel 1933 e diventando anche vice-presidente durante il trentennio "Dallariano". Ricordando quei tempi l'Ingegner Della Valle scrisse: "Bei tempi, allora, colmi di spensieratezza, di promesse, di fratellanza e di entusiasmo. Amici veramente intimi, giocavamo col fatidico motto - tutti per uno, uno per tutti - per tenere alto il prestigio della nostra squadra e per entusiasmare sempre di più una folla che andava ingrossandosi col volger del tempo e col moltiplicarsi degli allori, peraltro tutti morali. Di solito era una coppa, una medaglia, una spilla da cravatta od un paio di gemelli da polso che qualche mecenate donava ai migliori, ma sempre immancabile era il banchetto che ci riuniva a tavola la sera dell'agognata vittoria". Morì nel 1975. (Rara figurina anonima con la maglia scudettata del 1925/26)

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